#Transdisciplinarietà, #IntelligenzaEmotiva, #Antifragilità e #Codesign
IL CONTESTO
Paulo Freire, uno dei pedagogisti che più ho amato durante i miei studi universitari, diceva che insegnare non è trasferire conoscenza, ma creare le possibilità per la produzione e la creazione della conoscenza stessa.
In un contesto economico e sociale in cui la conoscenza è mutevole, gli ecosistemi professionali propongono scenari con un grado di prevedibilità e controllo molto basso e richiedono personalità e competenze che sappiano rispondere agli esiti dei cambiamenti in termini risolutivi e propositivi e che sono difficilmente riconducibili a un titolo di studio specifico.
IL BISOGNO FORMATIVO
Gli studenti universitari hanno trovato una comfort zone in un modo di studiare guidato quasi esclusivamente da lezioni frontali che richiedono un apprendimento deterministico, lineare e individuale. Faticano a introdurre casualità e indeterminatezza, ad accogliere, l’incertezza e la probabilità e a mettere in gioco le proprie sicurezze.
LA SOLUZIONE EDUCATIVA
Promuovere le digital skill vuol dire comprendere e sostenere le sfide dell’era digitale sapendo che la conoscenza oscilla tra infinite possibilità di esistenza: la soluzione che funziona oggi, probabilmente non funzionerà nel giro di poco tempo e dovrà essere in grado di adattarsi e/o a trasformarsi.
La didattica universitaria in cui credo racconta l’innovazione tecnologica e si pone l’obiettivo educativo di fornire strumenti per l’autocostruzione delle proprie competenze e di responsabilizzare gli studenti verso una leadership digitale capace di scorgere una visione d’insieme, trovare soluzioni e risposte anche in situazioni fuori dall’ordinario per creare nuove opportunità per un futuro più sostenibile.
I TEMI DEI MIEI CORSI UNIVERSITARI
Startup Design, Lean Startup, Fabbricazione Digitale (in collaborazione con Spazio Chirale), Pitching, Problem Solving, Business Design, Design Thinking.